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Rif. DC 194(2016)

Il Comitato anti-tortura del Consiglio d’Europa giudica inadeguate le tutele per i cittadini stranieri rimpatriati in aereo da Italia e Spagna

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Strasburgo, 15.12.2016 – In due rapporti pubblicati oggi su Italia e Spagna, il Comitato anti-tortura del Consiglio d’Europa (CPT) critica la mancanza di garanzie adeguate per i cittadini stranieri rimpatriati per via aerea da questi paesi, soprattutto in relazione al modo in cui le persone interessate vengono informate dell’imminente rinvio e al fatto che non sono stati condotti gli esami medici appropriati prima del volo.

I rapporti contengono le constatazioni del CPT in relazione ai due voli che ha monitorato: uno da Roma a Lagos (Nigeria) il 17 dicembre 2015 e l’altro da Madrid a Bogotá (Colombia) e Santo Domingo (Repubblica dominicana) il 18 febbraio 2016. Le due congiunte operazioni di allontanamento di cittadini stranieri per via aerea sono state coordinate da Frontex (ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) e organizzate da Italia e Spagna, con la partecipazione di altri paesi. Sono state pubblicate anche le risposte delle autorità italiane e spagnole.

Il CPT non ha ricevuto denunce di maltrattamenti fisici delle persone detenute da parte del personale e il personale di scorta è stato, in generale, operativo e d’aiuto rispetto alle esigenze dei cittadini stranieri. Tuttavia, il CPT ha delle perplessità circa la politica delle autorità italiane e spagnole per cui i detenuti vengono informati dell’imminente espulsione solo il giorno della partenza. Per affrontare questa preoccupazione, raccomanda di fornire a tutte le persone che verranno rimpatriate le informazioni adeguate in forma scritta alcuni giorni prima del volo, che venga data la possibilità di rivolgersi a un avvocato e che sia consentito l’accesso a un telefono prima del rimpatrio.

Il rapporto sull’operazione di rimpatrio congiunta da Roma a Lagos (Nigeria) critica il fatto che alcuni cittadini nigeriani siano stati oggetto di rimpatrio dall’Italia nonostante i ricorsi in tribunale relativi alle loro richieste di asilo fossero ancora pendenti. Occorre stabilire flussi di informazioni adeguati tra i tribunali e le autorità preposte all’applicazione della legge sui ricorsi pendenti e il relativo effetto sospensivo degli ordini di espulsione. In risposta, le autorità italiane riconoscono la necessità di potenziare i meccanismi e fare riferimento alle riforme legislative in corso, volte a ridurre i tempi di elaborazione delle richieste di asilo e a esaminare l’effetto sospensivo dei ricorsi presentati contro il respingimento di tali richieste.

Il rapporto sull’Italia ha coperto anche altre questioni come la necessità di sottoporre sistematicamente ad analisi medica le persone da rimpatriare prima della partenza, l’assunzione di personale di scorta, le misure da prendere per evitare casi di sindrome da esaurimento professionale e l’istituzione di meccanismi efficaci di reclamo e monitoraggio.

Un incidente di natura medica che ha interessato una persona oggetto di rimpatrio durante il volo da Madrid a Bogotá e Santo Domingo ha evidenziato l’importanza di garantire che tutte le persone oggetto di rimpatrio vengano sottoposte a esami medici alcuni giorni prima della partenza, al fine di certificare la loro idoneità al volo.

Il rapporto del CPT sul monitoraggio dell’operazione congiunta di rimpatrio a Bogotá e Santo Domingo ha affrontato anche questioni quali l’indipendenza del personale sanitario a bordo dei voli di rimpatrio, la necessità di formare il personale di scorta soprattutto sugli aspetti psicologici degli incarichi di scorta e le modalità di valutazione del rischio associato alle persone oggetto di rimpatrio. In risposta, le autorità spagnole riconoscono l’importanza di queste raccomandazioni e fanno riferimento al quadro legislativo spagnolo esistente.

Entrambi i rapporti rivolgono inoltre raccomandazioni specifiche a Frontex, soprattutto in riferimento alla necessità di sviluppare regole comuni precise sull’utilizzo dei mezzi di contenzione. Infatti, durante il monitoraggio delle operazioni di rimpatrio congiunte, le delegazioni del CPT hanno riscontrato l’utilizzo di approcci diversi da parte del personale di scorta nazionale. Inoltre, il CPT esorta alla creazione di un meccanismo di reclamo efficiente per i casi relativi alla condotta del personale di scorta di Frontex e ha ancora delle perplessità sul fatto che la normativa dell’Ue sull’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera fornisca un meccanismo di reclamo rigoroso che garantisce il trattamento efficace, rapido e approfondito dei reclami.

Entrambi i rapporti e le risposte sono pubblicati su richiesta delle autorità italiane e spagnole.

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Il Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) organizza visite in luoghi di detenzione nei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa per valutare il trattamento delle persone private della propria libertà. Questi luoghi includono carceri, centri di detenzione per minori, stazioni di polizia, centri di trattenimento per stranieri, ospedali psichiatrici, istituti di accoglienza. A seguito di ogni visita, il CPT redige un rapporto contenente le sue conclusioni e raccomandazioni. Video Prevenire la tortura in Europa

Contatto: Jaime Rodriguez, Portavoce/Addetto stampa, tel. +33 3 90 21 47 04