COMMISSIONE PERMANENTE

CG(18)20
28 maggio 2010

Bozza di parere sulla Raccomandazione 1893 (2009)

dell’Assemblea parlamentare

relativa al futuro del Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale

Ufficio di presidenza del Congresso

Relatore: Jean-Claude FRECON, Francia (L, SOC[1])

Bozza di Parere. 2

Sintesi

In occasione della loro 1077ª riunione, svoltasi il 24 febbraio 2010, i Delegati dei Ministri hanno esaminato il seguito da dare alla Raccomandazione 1893 (2009) dell’Assemblea parlamentare, intitolata: “Il futuro del Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale (“Centro Nord-Sud”). In tale contesto, hanno chiesto al Congresso di formulare un parere su tale raccomandazione.

La presente bozza di parere è stata approvata dall’Ufficio di presidenza del Congresso nel corso della sua riunione del 21 maggio 2010. Si tratta di un parere globalmente positivo, nel quale è ribadito il sostegno del Congresso al Centro, ed è espressa soddisfazione per il rapporto di collaborazione ufficiale instaurato con il Comitato delle Regioni. Il Congresso sottolinea inoltre l’importanza da esso  attribuita al seggio che occupa presso l’Ufficio di presidenza del Centro Nord-Sud, e che auspica di potere mantenere di diritto, nell’ambito dell’intensa cooperazione che intende proseguire con il suddetto Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale.


Bozza di Parere[2]

In occasione della sua riunione del 18 giugno 2010, la Commissione permanente del Congresso ha convenuto di esprimere il seguente parere sulla Raccomandazione 1893 (2009) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa riguardante "Il futuro del Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale".

1. Il Congresso tiene a rammentare che partecipa alle attività del Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale (di seguito « il Centro ») fin dalla sua istituzione a Lisbona nel 1990, e che ha siglato un accordo di cooperazione rafforzata con il Centro, il 2 dicembre 2008, al fine di definire più vantaggiosamente gli obiettivi comuni e di ampliare le reciproche reti di cooperazione.

2. Il Congresso, che già coopera con collettività territoriali del Maghreb e del Medio Oriente, si compiace dell’adesione al Centro di un primo Stato non europeo, il Marocco, il 1° luglio 2009. Esprime soddisfazione per l’organizzazione del seminario sulla cooperazione tra il Consiglio d’Europa e il Marocco, svoltosi a Rabat dal 22 al 23 febbraio, al quale ha partecipato, e sostiene le attività di collaborazione tra il Centro, il Consiglio d’Europa e l’Unione europea previste per dare seguito a tale iniziativa, in base alle quali il Consiglio d’Europa potrebbe fornire un contributo al processo di riforme democratiche in corso in Marocco, con il sostegno politico e finanziario dell’Unione europea. 

3. Evidenzia l’importanza di un riavvicinamento tra l’Europa, l’Africa e la sponda meridionale del Mediterraneo, che implica un dialogo tra le città europee ed arabe, al cui sviluppo il Congresso si augura di continuare a contribuire fornendo consulenze e adoperandosi sul campo a favore degli attori locali e regionali. In tale contesto, il Congresso esprime soddisfazione per l’adesione al Centro del secondo Stato non europeo, Capo Verde, il 1° marzo.

4. Il Congresso si compiace inoltre della collaborazione del Comitato delle Regioni dell’Unione europea con il Centro, che ha fortemente auspicato e incoraggiato. Sostiene la proposta contenuta nella Raccomandazione 1893 (2009), relativa a una partecipazione congiunta del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa e del Comitato delle Regioni dell’Unione europea in seno al Consiglio esecutivo del Centro, nella sua dimensione locale e regionale, seguendo il modello della dimensione parlamentare, costituita congiuntamente dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e dal Parlamento europeo.

5. Il Congresso ritiene che la struttura di gestione del Centro, il « quadrilogo », che riunisce i governi, i parlamentari, i rappresentanti eletti degli enti locali e regionali e la società civile, conferisce un innegabile valore aggiunto alle attività e chiara legittimità alle priorità definite dal Centro per la sua azione.

6. Nota che, ai sensi dell’articolo 6.1 della bozza di statuto modificato relativo alla composizione dell’Ufficio di presidenza, viene assegnato soltanto un seggio a un rappresentante dei poteri locali e regionali, da dividere se del caso tra il Congresso e il Comitato delle Regioni.

7. Il Congresso sottolinea al riguardo che ha sempre occupato un seggio in seno all’Ufficio di presidenza del Consiglio esecutivo e che si augura di continuare a mantenere tale seggio permanente, al fine di restare un partner a pieno titolo di tale ‘quadrilogo’. A suo avviso, un seggio supplementare potrebbe essere previsto per un rappresentante del Comitato delle Regioni dell’Unione europea.

8. Il Congresso rileva inoltre che la Raccomandazione 1893 (2009) propone al Comitato dei Ministri di prendere in esame la possibilità di modificare l’attuale statuto del Centro, passando da un Accordo Parziale allargato, a un accordo allargato, e di modificare in tale senso la Risoluzione statutaria (93)5. Nota tuttavia che ad oggi solo 19 Stati membri del Consiglio d’Europa sono membri dell’accordo parziale. Spera che la futura adesione di un crescente numero di Stati membri del Consiglio d’Europa al Centro Nord-Sud permetterà in futuro di modificare lo statuto, in modo che il Centro sia retto sulla base di un accordo allargato e lancia un appello in tale senso ai governi interessati.

9. Il Congresso ribadisce il suo pieno sostegno al Centro, in occasione del suo 20° anniversario, e ne ricorda il ruolo fondamentale per la promozione dei valori del Consiglio d’Europa oltre il continente europeo. È del parere che il processo di adozione di una nuova Risoluzione statutaria relativa al Centro, nel contesto più generale del processo di riforma in corso al Consiglio d’Europa, dovrebbe portare a rafforzarne il ruolo politico in quanto strumento privilegiato del Consiglio d’Europa per il dialogo e la cooperazione con i paesi non europei desiderosi di condividere i valori della nostra Organizzazione. 



[1] L: Camera dei poteri locali/ R: Camera delle Regioni

GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso

PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso

SOC: Gruppo socialista del Congresso

NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso

[2] Bozza preliminare di parere approvata dall’Ufficio di presidenza del Congresso il 21 maggio 2010

Membri dell’Ufficio di presidenza:

Y. Mildon, Presidente del Congresso, I. Micallef, Presidente del Congresso ad interim e Presidente della Camera dei poteri locali,  L. Sfirloaga, Presidente della Camera delle regioni, D. Suica, G. Krug, A. Knape, S. Rihtniemi, H. Zach, I. Borbely, J-C. Frécon, S. Orlova, F. Pellegrini, K. Andersen, E. Yeritsyan, I. Michas, O. Van Veldhuizen, N. Romanova

N.B: I nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Segretariato dell’Ufficio di presidenza: D. Rios, Linette Taesch