16a SESSIONE PLENARIA

CG(16)6REC
21 gennaio 2009

Servizi pubblici per la gestione delle risorse idriche e il trattamento delle acque reflue per uno sviluppo sostenibile

Vladimir GORODETSKIY, Federazione Russa (L, SOC)

Piet JANSEN, Paesi Bassi (R, PPE/DC)

Progetto di Raccomandazione
Commissione dello sviluppo sostenibile


Approvato all’unanimità dalla Commissione dello sviluppo sostenibile il 14 ottobre 2008
I nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Membri della Commissione: G. Doganoglu (Presidente), V. Kadokhov (Vice presidente), F. Cecchini (Vice presidente) (sostituta: D. Larese Filon), I. Linge (Vice presidente), A. Mediratta (Vice presidente), C. Abela Baldacchino, A. Apostolov (sostituta: G. Georgieva), U. Aldegren, C. Anghel, W. Borsus, MA. Caronia (sostituta: CP. Muratore), Z. Cholewinski, I. De La Serna Hernaiz, L. Dellai (sostituta: MC. Spinosa), N. Dudov, L. Flaiser, I. Franzen, M. Fügl, S. Giorgadze (sostituto: K. Meladze), V. Gorodetskiy (sostituto: K. Skomorokhin), E. Gurvits (sostituto: V. Groysman), H. Himmelsbach, S. James, P. Jansen, S. Kalev, I. Khalilov (sostituta: S. Mansurova), M. Kichkovskyy, A. King, V. Klitschko, A. Kurti, I. Milatic, L. Milicevic, K. Mutlu, S. Neeson, G. Neff, E. Nejtsgaard, R. Onderka (sostituta: H. Richtermocova), D. Petrosyan, V. Petrovic, J. Petusik, CA. Pinto, P. Rondelli, U. Rozenbergs, S. Savva, B. Soguel, J. Stadelmann, A. Stoilov, S. Svavarsdottir, E. Szucs, M. Tamilos, B. Toce, M.S. Uygur, L. Vennesland, E. Villaroja Saldana (sostituto: A. Clemente Olivert), M. Yurevich.

Segretariato della Commissione: M. Moras e R. Goodwin

R: Camera delle Regioni / L: Camera dei poteri locali
GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso
PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso
SOC: Gruppo socialista del Congresso
NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso 


1. L’acqua è una risorsa finita e vulnerabile, essenziale per la vita, la cui garanzia di disponibilità, sia in termini di qualità, che di quantità, costituisce una sfida fondamentale per il futuro delle società umane e lo sviluppo sostenibile del Pianeta. 

2. Le minacce che pesano attualmente sulle risorse idriche non cessano di aumentare. Sono essenzialmente causate dalle attività umane, in particolare dalla crescita urbana e dalla trasformazione dei paesaggi, dall’aumento demografico e del livello di vita, e dagli inquinamenti ricorrenti.

3. La complessità e gravità delle questioni legate all’approvvigionamento idrico e al trattamento delle acque reflue costituiscono una delle sfide più urgenti. Le riflessioni della comunità internazionale, per quanto pienamente conscia della complessità della questione e della particolare urgenza per certe regioni del mondo, riguardano tuttavia essenzialmente l’approvvigionamento in acqua potabile. Non si deve invece dimenticare che l’acqua è utilizzata per scopi diversi: alimentari, energetici, ecologici, agricoli e industriali, e pertanto l’efficacia del suo uso e della sua gestione dipenderanno in grande misura dalle azioni e dalle politiche condotte in questi altri settori.

4. È oggi necessaria un’impostazione nuova e coerente per affrontare la domanda idrica a livello locale e regionale e per trovare risposte alle esigenze dei vari settori. Tali sfide devono costituire l’assoluta priorità e richiedono un fermo impegno da parte della comunità internazionale, di ogni livello di potere, e da parte di ciascuno di noi.

5. Occorre in particolare migliorare la governance idrica e modificare i comportamenti. Tali sforzi per preservare l’acqua e ridurre la domanda e le perdite nella rete durante la sua erogazione non riguardano unicamente le regioni in cui l’acqua è scarsa. Un’azione pubblica incisiva in questo senso rappresenta un investimento essenziale per il futuro

6. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa esorta a instaurare una vera cultura della responsabilità, una nuova cultura dell’acqua, che ribadisca il ruolo dei poteri locali e regionali in materia di gestione idrica e di trattamento delle acque reflue. Tale ruolo è stato riconosciuto per la prima volta in occasione del 4° Forum mondiale sull’acqua, svoltosi a Città del Messico nel marzo 2006; il Congresso si augura che tale riconoscimento venga riconfermato in occasione della 5° edizione del Forum, che si terrà a Istanbul nel marzo 2009.

7. Il Congresso ricorda inoltre che l’acqua è per sua natura un bene pubblico; non è né una merce, né una risorsa illimitata. L’esempio che oggi l’Europa fornisce al mondo è sfasato rispetto ai grandi dibattiti sullo status dell’acqua e dimostra che il coinvolgimento di poteri locali e regionali responsabili nell’erogazione dei servizi costituisce un punto di forza essenziale per la loro stessa sostenibilità e per preservare un equilibrio tra gli interessi degli operatori economici, della società e delle autorità.

8. La gestione equa, efficace e sostenibile delle risorse idriche esige un approccio integrato, azioni coordinate e responsabilità condivise tra i vari livelli di governo. Richiede inoltre che siano ampliate le conoscenze, che si pratichi lo scambio di informazioni, in particolare a livello dei bacini fluviali e che si trovino soluzioni adattate ed efficaci rispetto al loro costo, per rendere più sostenibile la gestione dei servizi idrici e del trattamento delle acque reflue.

9. Inoltre, le sfide dovute al cambiamento climatico hanno delle incidenze sui servizi idrici e sui loro costi. Questo nuovo aspetto richiede una gestione multi-partenariale e un ruolo maggiore degli Stati in quanto regolatori, in particolare per garantire una ripartizione equa e sostenibile delle risorse idriche.

10. La messa in pratica della cosiddetta regola delle tre « E » della sostenibilità –ecologia, economia ed etica -, in quanto linee guida per fornire una risposta alle sfide potrebbe rivelarsi utile. Gli Stati potrebbero inoltre trarre insegnamenti dalle migliori prassi seguite in vari paesi europei che hanno adottato modi diversi di gestione dei servizi idrici.

11. Al riguardo, la necessità di una maggiore trasparenza e di un confronto delle performance richiedono di istituzionalizzare la partecipazione dei cittadini/utenti al monitoraggio dei servizi pubblici di erogazione dell’acqua e di trattamento delle acque reflue.

12. Il Congresso è convinto che non esista una risposta unica e universale e che la prospettiva più promettente non è il confronto tra gestione privata e gestione pubblica, bensì tra le misure adottate da questi due sistemi di gestione per limitare al massimo gli effetti indesiderabili. Per questo, deve essere rafforzato il coinvolgimento dei pubblici poteri e della società civile, in considerazione delle sfide poste da una gestione sul lungo periodo dei servizi idrici e del trattamento delle acque reflue, che hanno raggiunto un grado di maturità e devono spesso rinnovare l’approccio da seguire per la gestione delle risorse idriche.

13. L’ammodernamento della gestione dovrebbe porre maggiormente l’accento sul livello adeguato di governo, sull’integrazione e la ripartizione dei compiti tra il livello nazionale e i gestori regionali e locali. A livello regionale, l’elaborazione della politica di approvvigionamento idrico e la sua conformità con la politica delle risorse idriche potrebbe avere prospettive promettenti. La messa in opera e il ritorno di informazioni potrebbero essere determinate a livello locale, prendendo in considerazione le situazioni e gli interessi locali. È nondimeno fondamentale la coerenza tra i due livelli.

14. In considerazione di quanto precede, il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa:

a. di chiedere alla Conferenza europea dei ministri responsabili dell’assetto territoriale (CEMAT) di integrare le presenti raccomandazioni sui servizi pubblici per la gestione delle risorse idriche e il trattamento delle acque reflue nelle sue future raccomandazioni sui servizi essenziali;

b. di chiedere al Comitato sulla democrazia locale e regionale (CDLR) e al suo comitato di esperti sulle finanze e i servizi pubblici locali e regionali di prendere in considerazione, nei loro lavori, le sfide che comporta il rinnovamento dei servizi idrici e di trattamento delle acque reflue e la necessità di migliorare la governance idrica;

c. di invitare la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa a sostenere i progetti a favore dei servizi pubblici per la gestione delle risorse idriche e il trattamento delle acque reflue, nell’ambito della sua politica di prestiti e di finanziamenti.

15. Il Congresso invita il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a chiedere agli Stati membri:

a. di non ridurre il dibattito sull’acqua alla sola questione dell’alternativa tra pubblico e privato e di  riconoscere il ruolo indispensabile degli organi locali e regionali pubblici nella gestione dei servizi idrici e di trattamento delle acque reflue;

b. di elaborare uno strumento che consenta di confrontare le performance dei servizi e i loro prezzi, per dare maggiore obiettività al dibattito e incitare all’azione;

c. di coordinare maggiormente le politiche idriche, energetiche, alimentari e ambientali;

d. di prestare un’attenzione particolare alla coerenza e al coordinamento della politica dei servizi pubblici idrici con quella della gestione delle risorse;

e. di sviluppare la ricerca, per trovare migliori soluzioni economiche, tecniche e gestionali;

f. di informare maggiormente le popolazioni sulle sfide legate alla problematica dell’acqua e di rafforzare l’adesione del pubblico a queste questioni complesse;

g. di riconoscere la legittimità degli enti territoriali in quanto livello pertinente di competenza e di cooperazione e di incoraggiare le ONG che operano a favore del decentramento e del miglioramento dei servizi nei paesi meno avanzati a lavorare in partenariato con i poteri pubblici locali e regionali, per sviluppare le loro capacità di azione.


16. Il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa di invitare la Commissione europea:

a. a non includere i servizi idrici tra i servizi di interesse economico generale, in considerazione delle problematiche sanitarie legate ai servizi idrici e del fatto che tale risorsa è un patrimonio comune;

b. a effettuare analisi comparative tra i vari modelli organizzativi e gestionali dei servizi pubblici per la gestione delle risorse idriche e il trattamento delle acque reflue in numerosi paesi europei, rispettando la specificità storica nazionale e prendendo in considerazione, in particolare, le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla gestione idrica e sulle esigenze idriche dei diversi territori;

c. a ricercare le migliori pratiche di finanziamento di tali servizi e le diverse esperienze in materia di recupero integrale dei costi dei servizi di erogazione di acqua potabile e di trattamento delle acque reflue, per giungere a un sistema tariffario che prenda in considerazione l’insieme degli elementi. Devono essere previsti dei meccanismi compensatori per impedire l’esclusione.

17. Il Congresso invita l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a continuare la cooperazione con il Congresso sulle questioni legate all’acqua e a favorire gli scambi di esperienze sulla messa in opera di servizi pubblici per la gestione delle risorse idriche e il trattamento delle acque reflue e in particolare sulle incidenze giuridiche e legislative nei vari paesi europei.