Strasburgo, 22 gennaio 2007                                                                      CCJE REP(2007)22

                                                                                                            

                                                                                                  

CONSIGLIO CONSULTIVO DEI GIUDICI EUROPEI

(CCJE)

PROGETTO DI QUESTIONARIO PER IL PARERE DEL CONSIGLIO CONSULTIVO DEI GIUDICI EUROPEI NEL 2007, RELATIVO AI CONSIGLI SUPERIORI DELLA MAGISTRATURA

Aggiornamento inviato dal Consiglio Superiore della Giustizia (CSJ) del Belgio in data 3 dicembre 2010, in seguito alla richiesta di aggiornamento del questionario del Consiglio consultivo dei giudici europei ( CCJE ), concernente i Consigli della Giustizia.

Risposta della

delegazione del Belgio


QUESTIONARIO PER IL PARERE DEL 2007

RELATIVO AI CONSIGLI SUPERIORI DELLA MAGISTRATURA

Introduzione

Nel 2007 il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) sarà incaricato di svolgere un’inchiesta sui ruoli istituzionali dei Consigli superiori della Magistratura o di altri organi equivalenti che sono stati creati, o stanno per essere creati – talvolta a livello costituzionale – in diversi Paesi europei, con la missione di proteggere l'indipendenza del potere giudiziario, di prendere delle misure concernenti l’amministrazione dei Tribunali e la carriera dei giudici e di garantire in generale l’applicazione armoniosa del principio della separazione dei poteri, che è una pietra angolare degli Stati democratici moderni, basati sulla preminenza del diritto.[1]

La composizione e le funzioni di questi organi variano da un Paese all'altro[2], così come le loro relazioni con il Governo (in particolare il Ministero della Giustizia), ma il concetto è sostanzialmente lo stesso ovunque.

Le delegazioni che risponderanno, e che appartengono ad uno Stato in cui il quadro istituzionale non prevede il Consiglio Superiore della Magistratura in quanto tale, non devono esitare ad indicare nella propria risposta l'organo o gli organi che svolgono funzioni analoghe, all'interno o all'esterno del sistema giudiziario, in modo che il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) sia in grado di avere un’idea, la più chiara possibile, della situazione in tali Paesi.

Alla fine del documento è riportata una parte specifica, riservata agli Stati in cui non è presente il Consiglio Superiore della Magistratura.

Ai fini del presente questionario, e in questa fase della discussione, abbiamo scelto il termine "Consiglio Superiore della Magistratura o altro organo equivalente “(in inglese: " Council for the Judiciary or other analogous body "). Il lavoro del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) sul parere concernente la questione in oggetto fornirà l'occasione per giustificare tale scelta. Nelle domande riportate di seguito utilizzeremo le espressioni "Consiglio Superiore della Magistratura” o "Consiglio"; se non è l’espressione utilizzata nel vostro Stato, vi chiediamo di indicarlo, ma di rispondere ugualmente, per quanto possibile, alle domande.

Parte I – Contesto generale concernente il sistema giudiziario

1.         Esistono delle interferenze possibili del potere legislativo nei confronti dei giudici? In caso affermativo, precisare.

In conformità con il principio della separazione dei poteri, non ci può essere interferenza da parte del potere legislativo nei confronti dei giudici.

L'indipendenza del giudice è garantita dalla Costituzione. Tale indipendenza è volta anche ad evitare interferenze personali dei membri del potere legislativo, nell’esercizio della funzione di giudice.

La separazione dei poteri implica che un potere non può sostituirsi ad un altro quando viene esercitato un potere discrezionale, tuttavia è possibile fare delle raccomandazioni. Questi sono i limiti delle possibilità di intervento sia del potere esecutivo che del potere legislativo nei confronti del potere giudiziario. Tale limite si applica anche al Consiglio Superiore della Giustizia nei confronti del potere giudiziario.

Infine, è opportuno notare che il budget necessario per il funzionamento del potere giudiziario è inserito nel budget del Ministero della Giustizia, approvato annualmente dalla Camera dei rappresentanti (vedere la domanda 2, riportata di seguito).

2.         Il potere legislativo o il Parlamento possono ordinare delle inchieste o istituire delle Commissioni:

§  che riguardano in maniera generale i giudici? In caso affermativo, precisare.

§  che riguardano l’attività giudiziaria?

§  che riguardano fatti già sottoposti ad un Tribunale?

§  che riguardano atti processuali (ad esempio intercettazioni telefoniche, custodia cautelare)

Le due Camere federali possono creare delle Commissioni parlamentari d’inchiesta, aventi le competenze di un giudice istruttore.

Tali Commissioni possono udire sotto giuramento i membri del potere giudiziario, esaminare e formulare delle raccomandazioni sul funzionamento del potere giudiziario.

Tuttavia, le suddette Commissioni hanno l'obbligo di rispettare il principio di indipendenza del potere giudiziario, di non interferire nei procedimenti giudiziari in corso e di non contestare l'autorità della cosa giudicata, che è rappresentata dalle sentenze pronunciate dai giudici.

3.         Sono possibili delle interferenze del potere esecutivo nei confronti dei giudici?

Esistono delle interferenze costituzionali e legali del potere esecutivo nei confronti dei giudici.

4.         In caso affermativo, il potere esecutivo può interferire:

§  nella selezione, nella formazione, nella carriera o nelle procedure disciplinari dei giudici? (in caso affermativo, precisare quale autorità esecutiva)

Il Re, sotto la responsabilità del Ministero della Giustizia, nomina i giudici su presentazione del Consiglio Superiore della Giustizia.

Per ciascuna funzione vacante, il Consiglio Superiore della Giustizia (CSJ) presenta un solo candidato.

Per quando riguarda le procedure disciplinari dei giudici, come per tutte le forme di controllo dell’esecutivo nei confronti dei giudici, il potere esecutivo interviene attraverso il Pubblico Ministero. Il Pubblico Ministero può avviare un procedimento nei confronti di un giudice e impugnare la decisione disciplinare.

§  nella designazione dei Presidenti dei Tribunali? (in caso affermativo, precisare quale autorità esecutiva)

IlRe, sotto la responsabilità del Ministro della Giustizia, nomina i capi (primi Presidenti della Corte e Presidenti del Tribunale), su presentazione del Consiglio Superiore della Giustizia.

Perogni funzione vacante, il Consiglio Superiore della Giustizia presenta un solo candidato.

§  nella gestione amministrativa dei Tribunali? (in caso affermativo, precisare quale autorità esecutiva)

Il Re, sotto la responsabilità del Ministero della Giustizia, e il Ministero della Giustizia nominano i capi della cancelleria, i cancellieri ed i membri del personale della cancelleria dei Tribunali e delle Corti.

5.         Il personale del Tribunale lavora sotto l’autorità:

§  di un giudice?

§  del Presidente del Tribunale?

§  del Ministero della Giustizia?

Il personale della cancelleria esercita le proprie funzioni sotto l’autorità del capo della cancelleria e del Presidente del Tribunale.

Ne consegue, che il corretto funzionamento dei Tribunali dipende da una buona collaborazione tra il Presidente del Tribunale, i giudici, i cancellieri ed i membri del personale delle cancellerie.

6.         Un Presidente di Tribunale è competente:

§  in materia di valutazione del lavoro dei giudici del proprio Tribunale?

§  relativamente alla distribuzione dei compiti tra i giudici?

§  in materia disciplinare nei confronti dei giudici?

§  relativamente all’avanzamento di carriera dei giudici?

§  altro? In caso affermativo, precisare.

-    Il Presidente non è solo competente in materia di valutazione dei giudici. La procedura di valutazione è condotta da due giudici valutatori, che sono eletti dall’assemblea generale del Tribunale e dal capo.

Il Presidente si occupa di valutare il lavoro dei giudici del Tribunale.

- Il Presidente è responsabile dell'organizzazione delle attività e della ripartizione dei casi tra i giudici.
Nell’ambito della gestione del proprio Tribunale e in vista della ripartizione dei casi tra i giudici, è necessario valutare il lavoro svolto dai giudici.

-    In ambito disciplinare, il Presidente del Tribunale è la prima autorità disciplinare del giudice. Decide se aprire uninchiesta disciplinare (salvo richiesta da parte del Pubblico Ministero), ha il potere di imporre sanzioni minori (ammonimento, reprimenda). Se ritiene che debba essere applicata una pena maggiore, invia il dossier al Consiglio disciplinare nazionale per avere un parere. Successivamente il dossier viene sottoposto alla prima sezione della Corte d’appello.

- Relativamente all'avanzamento di carriera dei giudici, è necessario fare la seguente distinzione:

-        Per quel che riguarda l'accesso ad un mandato come vice (Vicepresidente del Tribunale), il Presidente del Tribunale, tramite presentazione motivata, presenta all’assemblea generale del Tribunale 2 candidati alla vicepresidenza. L’assemblea generale decide.

-        Per un'altra promozione (ad esempio alla Corte d’Appello per un giudice di pace), la candidatura deve essere fatta spontaneamente da parte del giudice. Il Presidente del Tribunale del giudice è chiamato ad esprimere un parere sulla candidatura del giudice (in qualità di Presidente del Tribunale o della Corte in cui il posto è vacante o in qualità di Presidente dell'ordine degli avvocati del distretto in cui è competente il Tribunale).

Parte II – Generalità concernenti i Consigli superiori della Magistratura

7.         Esiste un Consiglio Superiore della Magistratura nel vostro sistema giudiziario?

La Costituzione belga, rivista nel 1998, ha creato un "Consiglio Superiore della Giustizia" (non un Consiglio della Magistratura).

8.         Qual è il titolo esatto o la denominazione esatta di questo organo (nel caso in cui un tale organo non esista, qual è il servizio o la struttura – ad esempio il Ministero della Giustizia – responsabile dei compiti attribuiti in via principio a questo organo)?

In francese: Conseil Supérieur de la Justice (Consiglio Superiore della Giustizia)

In olandese: Hoge Raad voor de Justitie

In tedesco: Hohen Justizrats

In inglese: High Council of Justice

È importante sottolineare che il Ministero della Giustizia conserva ancora ampie competenze in materia di organizzazione giudiziaria.

9.         Qual è la base giuridica del Consiglio Superiore della Magistratura?

§  la Costituzione?

§  la legislazione?

§  altro? In caso affermativo, precisare.

È l'articolo 151, § 2 della Costituzione che ha creato il Consiglio Superiore della Giustizia.

La legge del 22 dicembre 1998 inserisce nel Codice giudiziario un nuovo capitolo Vbis, intitolato "del Consiglio Superiore della Giustizia" e comprendente le sezioni da 259bis-1 a 259bis-22.

10.       Si prega di fornire una breve storia (indicando ad esempio quando questo Consiglio è stato creato, per quali motivi, eccetera). (Nel caso in cui un tale organo non esista, precisarne la ragione ed indicare i motivi per cui i compiti sono stati affidati ad un organo giudiziario - ad esempio, il Ministero della Giustizia).

Nato nella confusione e nell’agitazione provocate dal caso Dutroux, il Consiglio Superiore della Giustizia non è solo il risultato imprevisto di circostanze drammatiche, ma la conclusione precipitosa, sebbene tardiva, di una lunga gestazione sociale e politica.

La riforma era attesa e richiesta da molto tempo. Improvvisamente quando venne intimato di porre rimedio alle carenze del sistema giudiziario e di ripristinare il legame di fiducia (rotto da diversi insuccessi eclatanti della giustizia penale) tra il potere pubblico e il popolo, il Governo e il Parlamento hanno compreso la gravità della situazione. Hanno fatto di più di altri Paesi dell'UE optando, non per un Consiglio Superiore della Magistratura (denominazione che indica una connotazione corporativa), ma per un Consiglio Superiore della Giustizia.

La nuova istituzione, che rappresenta una piccola rivoluzione nella Costituzione (il cui articolo 151 ha dovuto essere modificato in tal senso), è investita di competenze fondamentali ed inedite, ripartite tra due Commissioni: organizzazione degli esami di accesso alla Magistratura, formazione continua dei magistrati e presentazione dei candidati alle funzioni di magistrato e di capo (competenze delle Commissioni di nomina e designazione); emissione di pareri e di proposte riguardanti il funzionamento generale e l’organizzazione dell’ordine giudiziario; sorveglianza generale e promozione dell’utilizzo di sistemi di controllo interno del potere giudiziario, trattamento degli esposti e avvio di inchieste sul funzionamento dell’ordine giudiziario (competenze delle Commissioni consultiva e d’inchiesta).

Parte III – Composizione

11.       Qual è la composizione del Consiglio Superiore della Magistratura:

§  numero di membri?

§  qualifica dei membri?

§  i giudici che ne sono membri hanno bisogno di qualifiche speciali o di un’esperienza particolare?

§  è possibile essere membro del Consiglio se non si è magistrato? Precisare (numero di membri esterni, qualifiche, funzioni specifiche)

Il Consiglio Superiore della Giustizia è composto da 44 membri nel rispetto della doppia parità, che si trova in tutti gli organi interni del Consiglio.

La composizione è la seguente:

 - 11 magistrati francofoni e 11 magistrati neerlandofoni,

 - 11 non magistrati francofoni e 11 non magistrati neerlandofoni.

Come promemoria, in Belgio, il termine "magistrato" indica sia i "giudici" che i "magistrati" del Pubblico Ministero.

La legge ha fissato il termine di quattro anni per la durata del mandato, rinnovabile una sola volta.

12.       Descrivere la procedura di designazione:

§  chi designa i membri del Consiglio? (Giudici o altre istituzioni o autorità; precisare)

§  quale è il sistema di designazione utilizzato? (Voto, candidature individuali, designazione, eccetera)

I magistrati membri del Consiglio Superiore sono eletti dai magistrati, senza distinzione di corpo; ciascun magistrato dispone di tre voti di cui almeno uno deve essere espresso per un candidato della sede e un candidato del pubblico Ministero, e almeno un voto deve essere espresso per un uomo o una donna. Le candidature sono individuali.

I non magistrati membri del Consiglio Superiore sono designati dal Senato con la maggioranza di due terzi – ciò implica un accordo tra la maggioranza e l’opposizione – tra questi 11 membri, 4 sono avvocati, 3 professori universitari e 4 rappresentanti della società civile (devono disporre di un diploma di scuola superiore o universitario e vantare un’esperienza utile per la funzione di almeno 10 anni). Le candidature sono individuali, ma i collegi da una parte e le università dall’altra possono presentare dei candidati.

13.       Come viene nominato il Presidente e/o il Vicepresidente del Consiglio?

L'Assemblea Generale ha 44 membri. Si riunisce per approvare le decisioni prese dalle Commissioni, in particolare quelle della Commissione consultiva e di inchiesta.

L'Assemblea generale nomina anche i membri dell'Ufficio di presidenza.

L’Ufficio di presidenza è composto da quattro membri nel rispetto della doppia parità, che esercitano la funzione a tempo pieno. L'Ufficio di presidenza del Consiglio Superiore è chiaramente concepito come organo permanente dell’istituzione, di cui assicura la continuità nella gestione e nell’organizzazione. Ogni membro dell’Ufficio di presidenza presiede una Commissione, ovvero una Commissione di nomina e di designazione o una Commissione consultiva e di inchiesta, francofona o neerlandofona.

La presidenza è affidata per un anno a rotazione a ciascuno dei membri dell'Ufficio di presidenza del Consiglio Superiore.

Infine, è opportuno tenere presente che i membri sono ripartiti per 2 volte in 2 Commissioni:

- la Commissione di nomina e di designazione francofona e la Commissione di nomina e di designazione neerlandofona; ciascuna delle quali è composta da 7 magistrati e da 7 non magistrati.

- la Commissione consultiva e di inchiesta francofona e la Commissione consultiva e d’inchiesta neerlandofona; ciascuna delle quali è composta da 4 magistrati e da 4 non magistrati.

14.       Qual è la durata del mandato di un membro del Consiglio?

La durata del mandato è di 4 anni, rinnovabile direttamente una sola volta.

15.       Un membro può essere dimesso dalle sue funzioni contro la sua volontà? In caso affermativo, in quali circostanze?

La legge prevede delle incompatibilità: mandato politico o designazione come capo (Presidente del Tribunale, Procuratore del Re, Procuratore Generale).

La legge prevede la cessazione a tutti gli effetti del mandato quando si verifica un’incompatibilità, quando un membro si presenta come candidato ad una funzione nella Magistratura, quando perde il titolo richiesto per far parte del Consiglio Superiore o quando si dimette.

Infine, l'Assemblea Generale può, con la maggioranza dei due terzi, revocare il mandato di un membro, quando dei gravi motivi lo giustificano.

Parte IV – Risorse

16.        Quali risorse finanziarie sono assegnate al Consiglio?

Il Consiglio Superiore della Giustizia beneficia di uno stanziamento iscritto nel budget degli stanziamenti (in cui sono inclusi anche gli stanziamenti per la Famiglia reale, le assemblee parlamentari, la Corte arbitrale e la Corte dei conti), che vengono votati direttamente dalla Camera dei rappresentanti.

Il Consiglio Superiore utilizza liberamente i finanziamenti che gli vengono attribuiti con riserva di una successiva verifica della legittimità delle spese (e non della loro opportunità), che viene eseguita dalla Camera dei rappresentati con l’assistenza della Corte dei conti.

17.        Il Consiglio dispone del proprio personale?

Il Consiglio Superiore dispone del proprio personale amministrativo, che è sottoposto ad uno statuto amministrativo proprio, fissato dal Consiglio Superiore e ratificato tramite decreto regio deliberato nel Consiglio dei Ministri.

18.        In caso negativo, il personale appartiene:

a.    al Ministero della Giustizia?

b.    alla Corte suprema?

c.    a un’altra istituzione? Precisare

                                                                 

19.        Qual è l’organico del personale?

20.        Quali sono le qualifiche del personale?

L’organico attuale del personale è costituito da 45 persone, di cui 19 persone di livello universitario, sotto la direzione di due amministratori (francofono e neerlandofono) e la coordinazione dell’Ufficio di Presidenza.

21.       Il personale deve essere composto – anche solamente in parte – da giudici?

22.       Quali sono i compiti del personale del Consiglio?

a.    preparare la documentazione per i membri del Consiglio?

b.    fornire ai membri del Consiglio un’analisi e una valutazione della procedura seguita dai Tribunali?

c.    altro? In caso affermativo, precisare.

I membri del personalesono incaricati di fornire il supporto intellettuale ed amministrativo ai membri del Consiglio Superiore e ai membri dell’Ufficio di Presidenza, in particolare nell’ambito delle competenze delle diverse Commissioni interne.

Questo sostegno include in particolare:

- La preparazione dei dossier delle candidature, in vista di una nomina nella Magistratura

- La preparazione e l’esecuzione della procedura d’esame per accedere alla Magistratura

- L’esame dei progetti di legge e delle proposte di legge concernenti il funzionamento della giustizia e la preparazione di note di sintesi

- La partecipazione alla redazione di pareri su progetti di legge e proposte di legge

- Il trattamento delle relazioni annuali sul funzionamento dei Tribunali e la stesura di una relazione globale sul funzionamento dell’ordine giudiziario

- La preparazione per il trattamento degli esposti dei cittadini e la preparazione delle attività delle Commissioni incaricate di esaminare gli esposti

- La realizzazione, sotto la supervisione dei membri, dei controlli sul funzionamento delle giurisdizioni o degli organi

- La preparazione e il controllo dell’attuazione delle direttive di formazione continua dei magistrati

- La traduzione dei documenti in francese e olandese

- L’interpretariato delle riunioni verso il francese e l’olandese

- Tutte le altre attività amministrative di supporto alle attività dei membri e delle Commissioni.

Parte V – Compiti

23.       Descrivere i differenti compiti del Consiglio superiore della Magistratura (nel caso in cui un tale organo non esista, precisare quali sono le istituzioni responsabili per i compiti elencati di seguito – consultare anche la parte VIII del questionario in oggetto):

·         in materia di politica del personale? (designazione e promozione dei giudici, designazione dei Presidenti o dei direttori amministrativi dei Tribunali, assegnazione dei giudici e definizione del loro numero, definizione del numero e della sede dei Tribunali, trasferimento dei giudici, eccetera)

Le Commissioni di nomina e designazione (CND) del Consiglio Superiore sono competenti, per quel che concerne la politica del personale dei seguenti elementi:

1. La presentazione dei candidati per una nomina nella Magistratura.

Ogni posto vacante è oggetto di una pubblicazione sul Moniteur belge (gazzetta ufficiale). I candidati inviano il proprio dossier al Ministro della Giustizia, che dopo aver raccolto dei pareri, lo trasmette al Consiglio Superiore della Giustizia.

Le Commissioni di nomina e di designazione (CND) devono presentare al Re un solo candidato per ciascuna nomina di giudice di pace, giudice del Tribunale, Consigliere presso la Corte d’appello o il Tribunale del lavoro, Consigliere presso la Corte di cassazione e procuratori presso queste giurisdizioni.

Ogni presentazione è motivata di fatto e di diritto (confronto dei titoli e dei meriti di ciascun candidato ad una stessa funzione).

Il Re nomina formalmente la persona presentata, sotto la responsabilità del Ministro della Giustizia.

Il Re, ovvero, il Ministro della Giustizia può rifiutare la presentazione. Tale rifiuto deve essere motivato. Il dossier viene rinviato alle Commissioni di nomina e di designazione (CND) che possono accettare i motivi del rifiuto e proporre un altro candidato, oppure rifiutare i motivi del rifiuto e proporre lo stesso candidato.

Il Re può rifiutare nuovamente la presentazione. In tal caso, il posto viene dichiarato di nuovo vacante e la procedura rinizia da capo.

 2° La presentazione dei candidati per una designazione come capo

Si tratta, mutatis mutandis, della stessa procedura prevista per le nomine.

La designazione da parte del Re dei capi delle giurisdizioni e dei corpi viene fatta dopo che le Commissioni di nomina e di designazione (CND) hanno presentato un solo candidato per ogni funzione. Poiché i capi esercitano la propria funzione per un periodo fisso di sette anni, non vengono più nominati, ma designati dal Re.

Una riforma è stata recentemente approvata dal Parlamento: il mandato di capo sarà d’ora in poi di cinque anni, rinnovabile una volta, con delle valutazioni intermedie.

3° L’accesso alle funzioni di giudice e di procuratori

Le Commissioni di nomina e di designazione (CND) preparano i programmi per l’esame di accesso alla Magistratura, all’occorrenza, l’esame di abilitazione (per i giuristi con esperienza), il concorso di ammissione al tirocinio
giudiziario (per i giovani giuristi) e l’esame orale di valutazione (per gli avvocati con più di 20 anni di esperienza professionale). Le Commissioni di nomina e di designazione (CND) si occupano anche dell’organizzazione di questi esami e la valutazione per il superamento delle prove.

·         in materia di formazione iniziale e/o continua dei giudici e/o del personale dei Tribunali[3]?

Le Commissioni di nomina e di designazione (CND) del Consiglio Superiore della Giustizia preparano le direttive per la formazione continua dei magistrati e per il tirocinio giudiziario.

Queste direttive devono essere approvate dall’assemblea generale.

I programmi concreti delle formazioni vengono preparati ed attuati dall’Istituto di formazione giudiziaria. I due Presidenti delle Commissioni di nomina e di designazione (CND) sono di diritto membri del Consiglio di amministrazione dell’istituto e il Consiglio Superiore della Giustizia designa i 4 membri magistrati del Consiglio di amministrazione dell’IFJ (Istituto di formazione giudiziaria).

·         in materia di attività dei Tribunali in generale? (valutazione della qualità dell’attività dei Tribunali[4], attuazione di una politica, di norme e di obiettivi concernenti l’attività, introduzione di sanzioni per uso improprio dei fondi)?

Una delle competenze generali del Consiglio Superiore è quella di formulare raccomandazioni relativamente al funzionamento dei Tribunali e delle procure.

Questa competenza viene esercitata in particolare attraverso la realizzazione di controlli o durante il trattamento degli esposti dei cittadini circa il funzionamento di una giurisdizione da parte delle Commissioni consultiva e d’inchiesta del Consiglio Superiore della Giustizia (CAE).

La Commissione consultiva e d’inchiesta (CAE) prepara le raccomandazioni che sono rivolte sia alla giurisdizione in questione (proposte per migliorare il suo funzionamento), che al del Ministro della giustizia se vengono proposte delle misure strutturali (estensione dell’ambito, riforme che implicano modifiche legislative ...)

·         per quel che riguarda i singoli compiti del giudice? (valutazione del suo lavoro, definizione di criteri di valutazione per qualità e quantità delle sentenze pronunciate[5])?

Come indicato nella risposta alla domanda precedente, la competenza del Consiglio Superiore della Giustizia si riferisce alla formulazione di raccomandazioni, che possono anche riguardare un giudice singolarmente, in particolare a partire dagli esposti dei cittadini.

·         in materia di procedura disciplinare nei confronti dei giudici? (Il Consiglio dispone di un potere di iniziativa o di sanzione? Esiste la possibilità di fare appello o un altro tipo di ricorso contro le sanzioni? Quando il Consiglio esercita un potere disciplinare, rispetta le disposizioni dell’articolo 6 della CEDH?)

Il Consiglio Superiore della Giustizia non dispone di alcuna competenza in materia disciplinare.

Le regole relative alla disciplina dei magistrati vengono attuate all’interno della Magistratura stessa, assistita da un Consiglio disciplinare nazionale. L’applicazione del diritto disciplinare all’interno della Magistratura viene realizzata sotto l’autorità del Ministro della Giustizia.

La legge permette al Consiglio Superiore di informare l’autorità disciplinare competente, nel caso in cui, nell’ambito dell’esercizio delle proprie missioni, ritenga che un magistrato, membro o non membro del Consiglio Superiore della Giustizia, venga meno ai doveri della sua funzione o rifiuti di collaborare. In questo caso, richiede a tale autorità disciplinare di esaminare se è opportuno intraprendere una procedura disciplinare.

·         in materia di budget della giustizia? (Il Consiglio prende parte alle negoziazioni per il budget con il governo o il Parlamento? Il Consiglio è competente per la ripartizione delle risorse finanziarie destinate ai Tribunali ed il controllo dell’utilizzo dei crediti assegnati ad ogni Tribunale?)

Il Consiglio Superiore della Giustizia non dispone di competenza diretta in materia di determinazione del budget della giustizia.

Il Consiglio Superiore della Giustizia può esprimere dei pareri sulla distribuzione delle risorse disponibili. Per esercitare questa competenza, il Consiglio può ricorrere alla propria competenza in materia di audit e richiedere anche al Ministro della Giustizia di informarlo sull’utilizzo delle risorse del budget destinate alla giustizia.

·         in altri settori non menzionati in precedenza? (ad esempio, partecipazione al processo legislativo, rapporti inviati al governo/Parlamento sui problemi di fondo riscontrati nel sistema giudiziario?). Precisare.

Il Consiglio Superiore si occupa anche di:

- Formulare, su richiesta del Ministro della Giustizia o delle Camere legislative, o di propria iniziativa, pareri su progetti e proposte di leggi che incidono sul funzionamento della giustizia. Tali pareri vengono preparati dalle Commissioni consultiva e di inchiesta.

- Definire i profili generali per il mandato di capo (Presidente di Tribunale, primo Presidente della Corte, procuratore del re, procuratore generale)

- Occuparsi degli esposti dei cittadini sul funzionamento della giustizia (competenza delle Commissioni consultiva e di inchiesta).

- Disporre un rapporto annuale sul funzionamento generale dell’ordine giudiziario, preparato dalla Commissione consultiva e di inchiesta riunita

- Sorvegliare in maniera generale e promuovere l’utilizzo dei meccanismi di controllo interno dell’ordine giudiziario e disporre a tale riguardo un rapporto annuale, preparato dalla Commissione consultiva e di inchiesta riunita.

- Proporre i criteri di valutazione dei magistrati (si tratta dell’apprezzamento professionale del magistrato, che può avere delle conseguenze negative per quel che riguarda il salario).

24.       Il Consiglio dispone di potere d’inchiesta? In caso affermativo, precisare.

La Commissione consultiva e di inchiesta del Consiglio Superiore (CAE) può, con l’esclusione di qualsiasi competenza penale e disciplinare, intraprendere un’inchiesta particolare sul funzionamento dell’ordine giudiziario.

Questa inchiesta viene intrapresa, sia d’ufficio, che su richiesta del Ministro della Giustizia e della maggioranza dei membri della Camera dei rappresentanti o del Senato.

La Commissione consultiva e di inchiesta (CAE) ordina al capo o al superiore gerarchico competente di condurre l’inchiesta e di redigere un rapporto scritto nel periodo di tempo fissato dalla Commissione consultiva e di inchiesta riunita.

La Commissione consultiva e di inchiesta (CAE) può altresì condurre questa inchiesta da sola, sotto la direzione di un membro magistrato. Tale Commissione può:

1° fare un sopralluogo, al fine di fare tutte le constatazioni utili, senza tuttavia poter procedere ad una perquisizione;

2° consultare e prendere visione di dossier giudiziari chiusi, prenderne degli estratti, farne delle copie o farsele fornire senza spese;

3° udire i membri dell’ordine giudiziario a titolo informativo. In tale caso, la persona ascoltata è autorizzata a fare delle dichiarazioni, che rientrano nel segreto professionale.

Il rapporto finale stabilito dalla Commissione consultiva e di inchiesta (CAE) viene successivamente sottoposto all’assemblea generale del Consiglio Superiore.

25.       I membri del Consiglio come vengono informati del funzionamento concreto dei Tribunali? (Da dove ricevono informazioni? Le informazioni sono sottoposte ad un’analisi?). Si prega di fornire una descrizione.

La legge prevede che tutte le giurisdizioni e tutte le procure devono far pervenire al Consiglio Superiore della Giustizia tutti i rapporti prescritti dalla legge, e in particolare i rapporti annuali sul funzionamento. Tali rapporti vengono esaminati ed elaborati dalla Commissione consultiva e di inchiesta al fine di permettere al Consiglio Superiore della Giustizia di redigere un rapporto sul funzionamento generale dell’ordine giudiziario.

Il Consiglio Superiore della Giustizia riceve anche delle informazioni quando esercita le sue competenze in materia di trattamento degli esposti dei cittadini, o quando realizza i controlli.

26.       Quali sono i tipi di norme che il Consiglio può emettere:

a.    pareri sul funzionamento dei sistemi giudiziari?

b.    raccomandazioni?

c.    istruzioni ai Tribunali?

d.    decisioni?

Il Consiglio Superiore può, nell’esercizio di differenti competenze:

- Formulare pareri e raccomandazioni generali (rivolti all’organizzazione giudiziaria nel suo insieme) o particolari (rivolti alla giurisdizione o al Magistratura interessate)

- Prendere decisioni relativamente al superamento o meno degli esami di accesso alla Magistratura (la dottrina non è unanime sulla questione se queste decisioni debbano essere considerate come atti amministrativi soggetti a ricorso davanti al Consiglio di Stato – la giurisdizione amministrativa unica - )

- Formulare le presentazioni dei candidati nell’ambito delle procedure di nomina dei magistrati e di designazione dei capi

- Definire i profili dei capi

- Prendere decisioni per tutto quello che concerne la gestione amministrativa del Consiglio Superiore della Giustizia (personale e contratti pubblici): queste decisioni sono passibili di ricorso davanti al Consiglio di Stato.

27.       Le funzioni e le responsabilità del Consiglio sono descritte nella legge o da altri testi? Precisare.

Le funzioni e le responsabilità del Consiglio Superiore della Giustizia sono descritte nella Costituzione e nella legge.

28.       In caso affermativo, la legislazione formula tali compiti in maniera generale, vale a dire dichiarativa, o piuttosto concreta e specifica?

La Costituzionee la legge formulano questi compiti in maniera concreta e specifica.

29.       Il vostro Paese dispone di un codice deontologico dei giudici? E uno dei compiti del Consiglio è quello di garantirne il rispetto?

In Belgio non esiste il Codice deontologico dei giudici.

ll Consiglio non ha competenza specifica in materia di deontologia, se non nell’ambito di raccomandazioni sul funzionamento generale dell’ordine giudiziario.

Il Consiglio ha recentemente iniziato a scrivere una guida dei valori etici dei giudici.

30.       Il Consiglio si occupa delle relazioni esterne dei Tribunali?

a.    dispone di un servizio di relazioni pubbliche?

b.    come assicura la trasparenza del suo funzionamento e della sua organizzazione?

Il Consiglio Superiore della Giustizia non è competente per le relazioni esterne dei Tribunali.

In ogni Magistratura e nella maggior parte dei Tribunali, sono presenti uno o più magistrati designati per assicurare le relazioni esterne e in particolare con la stampa.

31.       Le decisioni del Consiglio sono pubblicate ed accessibili a tutti?

Tutte le decisioni, i pareri e le raccomandazioni sono accessibili al pubblico tramite il sito Internet del Consiglio Superiore della Giustizia (www.CSJ.be).

Parte VI– Valutazione dell’auto-governo e dell’indipendenza della Magistratura

32.       In quale misura il lavoro del Consiglio è influenzato da:

a.    il potere esecutivo?

b.    il potere legislativo?

Poiché il Consiglio Superiore della Giustizia è un organo indipendente, non si può affermare che il suo lavoro sia influenzato dal potere esecutivo o dal potere legislativo:

Tuttavia, il lavoro del Consiglio Superiore della Giustizia dipende in parte dal potere legislativo:

- i pareri del Consiglio Superiore vengono espressi sui progetti e sulle proposte di legge in preparazione all’interno del Governo o in discussione in Parlamento

-Il bilancio operativo del Consiglio Superiore della Giustizia è fissato dalla Camera dei Rappresentanti

Il lavorodel Consiglio Superiore della Giustizia è anche in parte dipendente dal potere esecutivo e in particolare dal Ministro della Giustizia e dal Ministero della Giustizia:

- i candidativengono presentati per una funzione nella Magistratura dopo che il posto è stato dichiarato vacante dal Ministro della Giustizia

- il Ministrodella Giustizia può richiedere al Consiglio Superiore della Giustizia di svolgere inchieste specifiche

33.       Il Consiglio è indipendente da altre istituzioni di Stato, in modo da non essere soggetto al loro controllo?

Tramite la propria iscrizione nella Costituzione al di fuori dei tre poteri costituzionali - legislativo, esecutivo e giudiziario - il Consiglio Superiore della Giustizia è costituito come organo sui generis indipendente. Non deve rendere conto ad alcuna autorità costituzionale (salvo per quanto riguarda la definizione dell'importo della sua dotazione, la cui esecuzione è controllata dalla Corte dei Conti).

34.       Qual è la distribuzione delle responsabilità e dei poteri tra il Consiglio Superiore della Magistratura e il Ministero della Giustizia?

Il Ministero della Giustizia resta competente in misure molto ampie, in materia di gestione delle risorse umane e materiali del potere giudiziario:

- gestione dei quadri dei magistrati e del personale giudiziario

- pagamento degli stipendi

- nomina formale, congedi e pensionamento

- gestione dei bilanci operativi

- gestione delle infrastrutture (edifici) con il servizio pubblico responsabile della gestione degli edifici statali
- esecuzione delle pene e gestione delle prigioni

Un piano di aggiornamento della gestione del potere giudiziario, volto a decentralizzare le responsabilità in materia di gestione delle risorse umane e materiali, a livello dei distretti giudiziari, è stato preparato nel 2009/2010. A causa della caduta del governo nel mese di aprile 2010, questo piano non è stato approvato dal governo.

In prospettiva, molte delle responsabilità esercitate oggi dal Ministero della Giustizia in materia di bilancio e di personale, verranno assunte dagli organi di gestione decentralizzati in cui i capi avranno la responsabilità.

35.       Qual è la distribuzione delle responsabilità e dei poteri tra il Consiglio Superiore della Magistratura, la Corte Suprema e i Presidenti dei Tribunali?

Dal momento che il Consiglio Superiore della Giustizia non appartiene ad alcuno dei tre poteri costituzionali, non vi è attribuzione specifica di responsabilità e competenze tra il Consiglio Superiore della Giustizia, la Corte di Cassazione ed i Presidenti dei Tribunali. Ognuno di questi organi esercita le competenze che gli vengono attribuite.

36.       La Corte Suprema, o le alte istanze giudiziarie, sono anche soggette all'esercizio dei poteri del Consiglio Superiore della Magistratura? Oppure a tale riguardo vengono applicate delle regole speciali?

Le competenze del Consiglio Superiore della Giustizia relativamente alla nomina dei giudici, alla nomina dei capi, al controllo esterno, al trattamento degli esposti, ai controlli e all’inchiesta speciale, riguardano anche la Corte di cassazione, senza alcuna deroga rispetto alle altre giurisdizioni.

37.       Chi stabilisce le priorità di azione del Consiglio?

In quanto organismo indipendente, il Consiglio stabilisce i propri obiettivi prioritari. A tale proposito, ha redatto un piano di gestione e un piano pluriennale di attuazione. Entrambi i documenti sono disponibili sul sito Internet del Consiglio Superiore della Giustizia all’indirizzo: www. CSJ.be.

38.       È possibile per un Tribunale o un magistrato fare appello alle decisioni del Consiglio? Come?


Non è possibile per un Tribunale fare appello alle decisioni del Consiglio Superiore. Un magistrato che si ritenga danneggiato per quel che riguarda la procedura di presentazione in vista di una nomina o di una designazione, può fare ricorso al Consiglio di Stato, non contro l’atto di presentazione del Consiglio Superiore della Giustizia, ma contro il regio decreto formale di nomina (che riprende le motivazioni del
Consiglio Superiore della Giustizia).

Per le altre competenze del Consiglio Superiore della Giustizia, non è possibile alcun ricorso, perché si tratta solo di raccomandazioni.

39.       Quali strumenti o prassi vengono utilizzati da parte del Consiglio:

§  per mantenere l'indipendenza dei giudici?

§  per proteggere i giudici da interferenze indebite e/o attacchi da parte del pubblico, dei media e di altri poteri di Stato?

§  per intervenire in caso di attacchi contro i propri interessi[6]?

§  per migliorare i metodi di lavoro dei giudici?



1
. L'indipendenza dei giudici è garantita dalla stessa Costituzione (nomina a vita, inamovibilità del giudice). Il Consiglio Superiore della Giustizia non è incaricato del controllo del mantenimento dell’indipendenza. Deve rispettare questa indipendenza nell'esercizio delle proprie funzioni.

La legge prevede anche meccanismi che consentono ai magistrati di esercitare la propria funzione in modo indipendente (ad esempio azioni disciplinari all'interno della stessa Magistratura).

2. Non spetta al Consiglio Superiore della Giustizia proteggere i giudici contro le interferenze "indebite" e/o gli attacchi dall'esterno.

Se necessario, può intervenire il capo dell’organo o il Ministro della Giustizia.

3. Il Consiglio Superiore della Giustizia è in grado di difendersi da solo dagli attacchi contro i propri interessi. Il carattere costituzionale del Consiglio Superiore della Giustizia e la relativa definizione generale delle sue competenze, costituiscono un ostacolo sufficiente a qualsiasi tentativo del potere legislativo o del potere esecutivo di limitare le competenze del Consiglio Superiore della Giustizia.

4. Attraverso le proprie raccomandazioni, formulate nell’esercizio delle relative competenze, il Consiglio Superiore della Giustizia può essere più efficace.

Nel prolungamento delle proprie competenze, e nell’ambito più specifico della competenza in materia di controllo affidata dal legislatore alle Commissioni consultiva e d’inchiesta del Consiglio Superiore della Giustizia, il Consiglio Superiore della Giustizia ha deciso di sviluppare un modello teorico di controllo interno per le giurisdizioni e di attuarlo in occasione dei controlli, condotti attualmente in diverse giurisdizioni. L’utilizzo di questi processi generati dal mondo imprenditoriale dovrebbe permettere di migliorare sensibilmente il funzionamento dei Tribunali e il lavoro dei giudici.

Parte VII – Tendenze future relativamente ai Consigli superiori della Magistratura

40.       Vi sono dei problemi particolari relativamente alla gestione amministrativa dei Tribunali rispetto al ruolo del Consiglio? In caso affermativo, precisare.

Non vi sono dei problemi particolari a tale riguardo.

41.       Delle riforme sono in fase di studio o sono previste in un prossimo futuro per quel che riguarda il Consiglio? In caso affermativo, precisare.

La creazione di un Istituto di formazione giudiziaria ha comportato la limitazione della competenza del Consiglio Superiore in questa materia con la formulazione di direttive generali di formazione. La preparazione e la realizzazione di programmi concreti di formazione dei magistrati sono di esclusiva competenza dell'Istituto.

Il Consiglio Superiore della Giustizia sarà rappresentato negli organi di gestione di tale Istituto e presenterà alla nomina da parte del Ministro della Giustizia, i membri del Consiglio direttivo di questo Istituto.

42.       Ci sono dei legami tra il Consiglio Superiore della Magistratura e le organizzazioni o associazioni professionali dei magistrati?

Non vi è alcun legame tra il Consiglio Superiore della Giustizia e le associazioni professionali dei magistrati.


L'unico legame è quello che il Consiglio Superiore della Giustizia
ha con il Consiglio consultivo della Magistratura, di recente introduzione, incaricato di fornire pareri su quel che concerne lo statuto, i diritti e le condizioni di lavoro dei magistrati. È stato firmato un protocollo che regola esplicitamente l’ottica in cui ciascuna di queste istituzioni fornisce dei pareri sulle questioni che riguardano il lavoro dei giudici.

43.       Se il vostro Paese è un membro della Rete europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ), concretamente quale valore aggiunto rappresenta:

§  per le azioni a livello nazionale del vostro Consiglio?

§  per la cooperazione internazionale ?

Il Consiglio Superiore della Giustizia del Belgio è membro fondatore della Rete Europea dei Consigli di Giustizia, di cui è anche stato iniziatore con il Raad voor de bestuursrechtspraak dei Paesi Bassi e i Court Service (Uffici di servizi giudiziari) dell’Irlanda.

La cooperazione nell'ambito del RECJ ha permesso al Consiglio Superiore della Giustizia di sviluppare le sue relazioni esterne e di realizzare partnership bilaterali concrete.

Inoltre, gli incontri periodici e il lavoro pratico svolto in gruppi di lavoro, permettono di avere nuovi spunti di riflessione sull’organizzazione della giustizia in Belgio.

44.       Il Consiglio Superiore della Magistratura offre delle caratteristiche che possono essere di interesse per altri organi equivalenti? In caso affermativo, precisare

Ci sono diverse caratteristiche del Consiglio Superiore della Giustiziadel Belgio che potrebbero essere interessanti per altri organi equivalenti.

La prima è la missione affidata al Consiglio Superiore della Magistratura nel 1998: ripristinarela fiducia dei cittadini nella giustizia. In effetti, l'affare Dutroux aveva profondamente scosso la fiducia dei cittadini del Belgio, nella loro giustizia: l'incompetenza dei giudici, le nomine di parte, la mancanza totale di modernizzazione e di adeguamento alla società della fine del XX secolo.

La seconda è la composizione del Consiglio Superiore: la composizione mista (metà magistrati – metà non magistrati) rappresenta un discreto successo: il contributo dei non magistrati ha permesso di condurre dibattiti in cui il corporativismo della Magistratura era assente. L'obiettivo generale nelle presentazioni per la nomina, nei pareri o nelle raccomandazioni è quasi sempre raggiunto: migliorare il funzionamento della giustizia a vantaggio dei cittadini, per conquistarne nuovamente la fiducia. La preoccupazione principale non è mai di migliorare le condizioni personali dei giudici (anche se, ovviamente, questo miglioramento spesso aiuta a migliorare il funzionamento del Tribunale stesso...).

Parte VIII – Paesi che non dispongono di un Consiglio Superiore della Magistratura

45.       Esistono meccanismi per garantire il rispetto del principio della separazione dei poteri per il potere giudiziario?

46.       In quale modo e da chi vengono designati i giudici? E in che modo viene assicurata la loro promozione?

47.       Un’autorità indipendente[7] del governo o dell’amministrazione prende parte al processo di designazione e di promozione:

§  in caso affermativo, come è composta questa autorità? È stata fissata una determinata percentuale di giudici?

§  come vengono selezionati i membri che la compongono?

§  quali sono i compiti esatti concernenti la nomina e la promozione dei giudici?

48.       Il finanziamento delle attività dei Tribunali come viene assicurato? I giudici hanno voce nelle decisioni concernenti il bilancio o la gestione del bilancio?

49.       La creazione di un Consiglio Superiore della Magistratura è prevista? In caso affermativo, quali saranno le sue competenze?



[1] La riorganizzazione dei Tribunali e l'introduzione di moderne tecniche di gestione, così come l’equilibrio che deve essere garantito per quel che riguarda l'indipendenza dei giudici, sono stati esaminati dal Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) in alcuni dei suoi precedenti pareri (vedere i riferimenti a tali pareri nelle note che seguono a piè di pagina. - Per l’elenco ed i titoli esatti dei pareri del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), consultare il sito Internet www.coe.int/ccje).

[2] In Europa, i Consigli Superiori della Magistratura o altri organi equivalenti possono essere suddivisi sommariamente tra un modello settentrionale ed un modello meridionale. Nel modello settentrionale (ad esempio Svezia, Danimarca e Norvegia), l’elemento dominante è l’organizzazione amministrativa dei Tribunali, l'organo preso in considerazione - che mantiene rapporti molto stretti con il proprio Ministero della Giustizia - e dispone anche di ampi poteri in materia di definizione dei budget e di gestione dei Tribunali. Nello stilemeridionale (per esempio Italia,Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Belgio), gli organi in questione - chesono separati dai rispettivi Ministeri della Giustizia si occupano principalmente di assunzione, formazione, valutazione, trasferimento, promozione e norme disciplinari previste per i giudici. È possibile, inoltre, identificare un modello russo, in cui alle alte istanze giudiziarie a livello nazionale è attributo anche il potere di amministrare i rispettivi Tribunali dipendenti. Per quanto riguarda i Paesi dell'Europa centrale e orientale, Lituania e Ungheria seguono grossomodo il modello settentrionale, mentre la Romania, la Bulgaria e la Polonia sono più vicine allo stiledel modello meridionale. Infine,i Paesi di common law hanno Commissioni giudiziarie specifiche che svolgono compiti paragonabili a quelli dei Consigli superiori della Magistratura.

[3] Tenere presenti le seguenti considerazioni che compaiono nel Parere n. 4 del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE):

- Paragrafo 17: « È importante tuttavia, per chiarire le attribuzioni di ciascuno, non affidare direttamente alla stessa autorità l’incarico della formazione e della disciplina dei magistrati. In tale prospettiva, il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) raccomanda che, sotto la responsabilità generale del potere giudiziario o di un altro organo indipendente, la formazione venga assicurata da una struttura che goda di uno statuto di autonomia e sia dotata di un proprio bilancio, che consenta ad essa di definire, di concerto con i giudici, i programmi di formazione e di assicurarne l’attuazione» ;

- Paragrafo 18: « Le persone incaricate della formazione dei giudici non dovrebbero essere, inoltre, direttamente responsabili né della loro nomina, né della loro promozione. Se l’organo (ad esempio un Consiglio Superiore della Magistratura) menzionato nel Parere n. 1 del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) ai paragrafi 73 (3), 37 e 45 è competente sia per la formazione che per le nomine e le promozioni, dovrebbe essere prevista una separazione chiara tra i settori di tale organo che sono responsabili per questi compiti. »

[4] Tenere presenti le seguenti considerazioni, che figurano nel Parere n. 6 del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE):

- Paragrafo 34: « Il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) sottolinea con forza, in primo luogo, che la valutazione della “qualità" della giustizia (vale a dire il lavoro svolto dal sistema giudiziario nel suo complesso o da ogni Tribunale o gruppo locale di Tribunali) non deve essere confusa con la valutazione delle competenze professionali dei singoli giudici. La valutazione professionale dei magistrati, in particolare quella che dovrebbe portare a decisioni importanti sul loro status o la loro carriera, è un compito che ha altri obiettivi e deve essere realizzata secondo criteri oggettivi, con tutte le necessarie garanzie di indipendenza della Magistratura.»

- Paragrafo 47: « Il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) ritiene, da un lato che sia nell'interesse della giustizia che la raccolta e il monitoraggio dei dati vengano effettuati su base regolare, d'altra parte che le procedure appropriate debbano consentire un rapido adattamento dell'organizzazione dei Tribunali in base all’evoluzione del proprio volume di lavoro… Per conciliare il rispetto di questo requisito con le garanzie di indipendenza della Magistratura (cioè il principio di inamovibilità dei giudici e il divieto di togliere un caso ad un giudice), sembra opportuno al Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) che l’organismo indipendente ( ) sia l'autorità responsabile per la raccolta e il monitoraggio dei dati; e nel caso in cui tali compiti vengano svolti da un altro organo, lo Stato deve garantire che continuino ad essere accessibili a tutti, al fine di salvaguardare gli interessi politici pertinenti legati al trattamento dei dati giudiziari. L'organismo indipendente dovrebbe inoltre essere in grado di adottare le misure necessarie per adeguare l'organizzazione dei Tribunali all’evoluzione del loro volume di lavoro»

[5] Si prega di tenere conto delle considerazioni riportate di seguito, che figurano nel Parere n. 1 del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE):

- Paragrafo 45: « Anche nei sistemi giudiziari in cui la pratica è soddisfacente grazie alla forza delle tradizioni e ad un’auto-disciplina di tipo informale, di solito sotto l’influenza dei media liberi, si sta diventando sempre più consapevoli della necessità di definire misure di protezione ed obiettivi formali. In altri Stati, in particolare gli ex Paesi comunisti, tale questione è urgente. Il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) ritiene che la Carta europea - in quanto auspica l'intervento (abbastanza ampio da includere una raccomandazione o una proposta, e una decisione effettiva) di un’istanza indipendente, composta in gran parte da rappresentanti dei giudici scelti democraticamente da altri giudici[5] - vada nella giusta direzione, che il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) desidera raccomandare. Ciò è particolarmente importante per i Paesi che non hanno un sistema collaudato con solide fondamenta democratiche.»

- e nel Parere n. 6, paragrafo (vedere nota n. 4 riportata sopra).

[6] Tenere conto delle seguenti considerazioni, che figurano nel Parere n. 7 del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE):

- Paragrafo 55: « Qualora un giudice o un Tribunale venga contestato o attaccato dai media (o dagli attori pubblici o da altri esponenti della società, tramite i media) per delle ragioni riguardanti l’amministrazione della giustizia, il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) ritiene che il dovere di riservatezza dei giudici implicati dovrebbe proibire loro di reagire utilizzando gli stessi canali. Il Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE), tenendo in considerazione il fatto che i Tribunali dovrebbero poter rettificare le informazioni errate diffuse dalla stampa, ritiene che sarebbe auspicabile che i poteri giudiziari nazionali venissero affiancati da servizi di persone o da un organo (ad esempio il Consiglio Superiore della Magistratura o le associazioni di giudici), pronti a rispondere in maniera rapida ed efficace a tali contestazioni o attacchi, se necessario »

[7] Un esempioè il Comitato di selezione dei giudici esistente in molti Länder tedeschi (costituito prevalentemente da membri del parlamento e giudici) che non può seguire il suggerimento del Ministero della Giustizia in merito alla nomina o la promozione di un candidato (diritto di veto). Un altro esempio: i Consigli tedeschi per le nomine giudiziarie composti dal Presidente del Tribunale e dai giudici eletti dai loro pari, che emettono un parere scritto (non vincolante) sulla capacità personale e la capacità professionale del candidato (come previsto dalla legislazione regionale sulla nomina e promozione).