Forum delle Città e delle Regioni adriatiche e ioniche - “Europa Adriatica: prospettive e opportunità della cooperazione transfrontaliera nella nuova programmazione 2007-2013”

Pescara 28 e 29 settembre 2007

Discorso di Giuseppina Marmo Consigliere Regione Puglia Membro del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa Componente Commissione sulla Coesione Sociale e Commissione sull’Educazione e Cultura

Non ha fondo. Immagine dell'infinito.

Dà grandi ispirazioni.

Sulla riva del mare bisogna sempre saper guardare lontano.

Sono parole dello scrittore francese Gustave Flaubert. Il mare, dunque, ci proietta in dimensioni non definibili da consuete categorie. E’ incanto, meraviglia, splendore. Non è un caso che sulle sponde dell’Adriatico e dello Ionio siano sbocciate e cresciute le nostre civiltà. Un patrimonio di saperi che nello scorrere dei secoli si è intrecciato e ha saputo creare esperienze, fatti, pensiero e vicende, ispirando il mondo.

Il mare è l’immaginazione, è il sogno, è la forza vitale. Il mare è la lungimiranza, l’abolizione dei confini, quelli politici e quelli del pregiudizio.

Ispirazione, immaginazione, lungimiranza hanno orientato la costituzione dell’Euroregione Adriatica.  

L’Euroregione Adriatica è un nuovo soggetto di diritto internazionale che ha lo scopo di rendere possibile il coordinamento dei rapporti di collaborazione che già sussistono tra gli Stati, le Regioni e i loro Enti Locali, ottimizzando lo sviluppo nei settori istituzionale, economico, culturale e sociale. Il progetto ha al suo centro il mare Adriatico che, da linea di confine, diviene elemento unificatore di popoli e nazioni. Paesi che talvolta hanno avuto seri problemi di vicinato diventano ora partner di una società che punta tutto sul Mare Adriatico.

Si è chiusa la lunga e complessa fase della costituzione e si apre una nuova ed esaltante prospettiva operativa destinata a fare dell’ Euroregione Adriatica un Organismo internazionale protagonista dello sviluppo del Bacino Adriatico, di quello Mediterraneo e dell’Europa Unita.

Ci sono voluti tre anni di intenso lavoro, di incontri, di convegni, di congressi. E’ stato necessario dialogare con i Presidenti, i Primi Ministri, i vertici istituzionali dei singoli poteri locali per giungere alla definizione delle strategie e degli obiettivi dell’Euroregione Adriatica.

Un lavoro funzionale a spiegare gli scopi, i programmi, le iniziative e la grossa portata culturale, economica e sociale dell’idea di Euroregione Adriatica.

Ci è voluta e ci vorrà ancora di più per il futuro, la collaborazione fattiva, propositiva, intelligente e lungimirante delle Regioni, delle Città, degli enti locali e degli stati che si riconoscono in questo progetto. Una cooperazione indispensabile che porti alla ribalta le donne e gli uomini delle nostre Comunità con le proprie capacità, il proprio impegno, il proprio ingegno, la propria creatività. Una cooperazione che sia in grado di esaltare le peculiarità di ogni Popolo, la diversità delle culture come fattore di accrescimento, le tradizioni, le vocazioni territoriali in un contesto di unità.

La Euroregione Adriatica, insomma, può e deve diventare un modello per l’Europa intera. Un laboratorio politico, sociale ed economico che diventi storia.

Oggi, finalmente si può vedere quale sia l’importanza di questo Organismo che unisce in un unico progetto di crescita realtà nazionali e regionali diverse, che nel secolo scorso sono state divise da guerre e da ideologie politiche e che oggi sono accomunate da un esaltante obiettivo di sviluppo e di crescita nell’ambito dei valori europei di pace, di democrazia e di libertà.

Già esiste un Forum delle città Adriatiche, come ne esiste uno per le Università e, analogamente, per le Camere di Commercio: vere e proprie reti, che da tempo operano sul fronte della cooperazione allo sviluppo, avendo iniziato anche ad intraprendere scambi di natura economica.

A breve saranno operative le Commissioni che si occuperanno di settori specifici: Cultura e Turismo, Traffico e Infrastrutture, Ambiente, Attività Produttive e Pesca.

Si potranno avviare, così, i primi concreti progetti.

Queste attività, promovendo lo sviluppo economico e la coesione sociale, procureranno ricchezza ai Paesi costieri rafforzando la stabilità nell'area adriatica e balcanica. L’obiettivo politico, auspicato anche dall'Europa, è proprio quello dell'integrazione o comunque del rafforzamento della cooperazione tra tutti gli Stati adriatici. L'Euroregione potrà, quindi, utilizzare gli strumenti e i contributi comunitari per rinsaldare i reciproci rapporti e avviare le attività consortili. L’Euroregione intende dare un importante contributo alla crescita dell’Unione europea. Il processo di allargamento dell’Ue ai Paesi dell’Europa centrale ed orientale è infatti in fase avanzata e le istituzioni europee attribuiscono ai paesi del sud-est un’importanza particolare. Le regioni, le province e le città adriatiche costituiscono una risorsa preziosa ed i vantaggi che possono derivare dalle attività di cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale sono notevoli per tutte le regioni del bacino. Le regioni e le città che si affacciano sull’Adriatico possono dunque dare un contributo fondamentale, tramite iniziative bilaterali e multilaterali congiunte, allo sviluppo delle relazioni tra Stati e dell’economia nell’area.      

Ma per realizzare programmi di sviluppo, per stabilire gli interessi comuni, per attuare un fruttuoso scambio culturale, è auspicabile che altre realtà si accompagnino al percorso già intrapreso.

L’Adriatico, come dicevo, da confine è diventato elemento comune di unione. Ma l’Adriatico è collegato allo Ionio senza soluzione di continuità. E senza soluzione di continuità, per storia, cultura, economia, sono i Paesi che si affacciano sullo Ionio. Penso alle Città e alle Regioni greche.

L’Adriatico e lo Ionio hanno visto fiorire grandi civiltà storicamente in contatto fra di loro. Dal fecondo confronto ideale di esse sono nate originalissime forme di cultura. Proficui sono stati nei secoli gli scambi commerciali che hanno visto protagonisti i Popoli sulle sponde dei due mari.

L’auspicio è che in breve tempo anche le città e le regioni greche confortino questo processo di unione, legandosi al progetto comune.

Il rafforzamento dell’Euroregione produrrebbe maggiori benefici a tutte le Comunità e renderebbe ancora più vigoroso il cammino dell’Unione Europea.

Rivolgo, quindi l’appello ai rappresentanti delle città ioniche affinché diventino insieme a noi protagoniste di uno sviluppo che porta, insieme con un reale progresso per i Popoli, i valori sacrosanti ed inalienabili della Pace e della Concordia.

Grazie.